Sin dalla notte dei tempi, le erbe medicinali furono impiegate per la salute e il benessere dell’umanità.
In diverse culture le piante erano addirittura ritenute dotate di un’anima. Anche Aristotele sosteneva che possedessero una “psiche “, mentre nell’Europa medievale la “Teoria delle segnature” riteneva che vi fosse una connessione tra l’aspetto della pianta e la possibilità di essere usata in medicina per trattare disturbi specifici.
Negli ultimi anni come allora la moderna Fitoterapia viene riconosciuta come un ottimo metodo di prevenzione e coadiuvante alla Medicina convenzionale.
Il rapporto tra essere umano e piante è cominciato molto tempo fa, quando i nostri lontanissimi progenitori iniziarono a nutrirsi con frutti ed erbe di vario genere. Ciò ci fa pensare che nutrendosi di un particolare vegetale, essi abbiano notato un senso di benessere o il miglioramento di qualche disturbo che li affliggeva. Attraverso l’osservazione empirica quindi nacque l’utilizzo terapeutico delle erbe.
Attraverso innumerevoli prove, che ebbero conseguenze come intossicazioni o avvelenamenti casuali, e l’osservazione del comportamento degli animali erbivori e che si nutrono di vegetali in alcune circostanze, gli uomini impararono a riconoscere le proprietà di molte piante e a distinguere quelle utili come alimento o medicina, da quelle velenose e da evitare.
Nell’antica Grecia il mondo veniva suddiviso in quattro elementi: Terra, Aria, Fuoco e Acqua. Essi erano collegati a quattro tipi di TEMPERAMENTO UMANO e ad erbe in grado di riequilibrarlo.
- Ad esempio l‘elemento Acqua veniva associato alla “Natura Flemmatica”, dominata da freddo ed umido, con malattie che si manifestavano tipicamente con catarro e problemi respiratori. in questo caso per riequilibrare le patologie venivano usate “Erbe di natura calda” come Timo e Issopo.
- All’elemento Terra veniva associata la “Natura Melanconica”, fredda e secca, tipica di disturbi come stipsi, depressione e tristezza; le erbe utilizzate in questo caso per il riequilibrio erano di natura calda come la Senna e l’Elleboro.
- All’elemento Aria veniva associata la “Natura Sanguigna”, che caratterizzava un soggetto tipicamente allegro e divertente, che poteva avere problemi come gotta e diarrea. Le piante utilizzate in questo caso per purificare erano di natura “fredda e secca”, come la Bardana o la Scrofularia.
- All’elemento Fuoco veniva associato il “Temperamento Collerico”, tipico di persone inclini ad arrabbiarsi e con un brutto carattere; le patologie in questo caso si ripercuotevano principalmente a livello del fegato. Per disintossicarlo si utilizzavano piante di natura fredda e umida come il Rabarbaro e il Tarassaco.
Molte piante medicinali vennero però scoperte attraverso l’osservazione degli animali: Aristotele racconta ad esempio che l’uso del “dittamo” ( Dictamnus albus L. ) per curare le ferite venne indicato all’uomo dalle capre.
Ebrei, egizi, greci e romani conoscevano centinaia di piante medicamentose e sino allo sviluppo della chimica e della medicina moderna , la maggior parte dei medicamenti era ricavata dai vegetali.
Il manoscritto più antico di un erbario pervenutoci è conservato a Vienna e fu scritto da Dioscoride, medico di origine greca, che nel I secolo d.C. venne a Roma dove scrisse “De Materia Medica”. Questo fu il prototipo per tutti gli erbari successivi.